CBD in gravidanza: è sicuro?
L’uso del CBD è sempre più diffuso come trattamento per tutta una serie di disturbi, dall’ansia alla nausea. Ma dal momento che è comunque un derivato dalla cannabis, siamo davvero sicuri che possa essere utilizzato anche in gravidanza?
Il CBD in gravidanza: cosa dice la scienza
Partiamo da una premessa: il tetraidrocannabinolo, conosciuto anche come THC, è un componente psicoattivo della cannabis. Al pari di alcol e tabacco, è assolutamente sconsigliato in gravidanza a causa dell’impatto negativo sul feto.
La marijuana legale venduta in Italia è una varietà della Cannabis Sativa con concentrazione di THC che oscilla tra < 0,2% e < 0.6%.
Percentuali ancora troppo alte in gravidanza?
Il mondo scientifico al momento non ha una risposta chiara e univoca. Per una University of North Carolina School of Medicine che denuncia il rischio di malformazioni fisiche e problemi neurologici, esiste anche una European Study of Farmacology che, nel 2004, ha dimostrato come il CBD favorisca lo sviluppo del feto e la crescita del neonato.
Sicuramente, con la legalizzazione della cannabis, sarà possibile approfondire gli effetti del cannabidiolo non solo sulla madre (nausea, ansia, depressione, travaglio…), ma anche e soprattutto sulla salute del bambino.
Come assumere il CBD in gravidanza
Appurato che assumere CBD con piccole percentuali di THC rimane ancora un rischio troppo elevato, è possibile puntare sull’olio (in capsule o in gocce) o sulle creme cosmetiche. L’importante è utilizzare prodotti puri, privi di tetraidrocannabinolo.
Utilizzando il cannabidiolo durante la tua gravidanza, potrai ridurre gli attacchi di ansia, i dolori muscolari, potrai dormire meglio e persino combattere la depressione post partum.
L’olio di CBD è disponibile in diverse percentuali e potrai chiedere al tuo medico di fiducia con quale iniziare. Ricorda, solo i prodotti privi al 100% di THC ti consentiranno di stare meglio senza mettere a repentaglio la salute di tuo figlio.
CBD e allattamento: è possibile?
Finalmente il bambino è nato, ora sì che inizia l’avventura!
Scoprirai presto che l’allattamento è uno dei momenti più delicati della tua vita, una fase che potrebbe metterti in difficoltà e persino aumentare il tuo livello di stress. Nuove abitudini, nuovi cambiamenti, nuovi ritmi, nuovi orari. È inevitabile iniziare a chiedersi se sia possibile utilizzare il CBD durante l’allattamento, consapevoli che tutto ciò che si ingerisce verrà trasmesso attraverso il latte materno.
Come muoversi? Anche in questo caso è consigliabile parlarne con il proprio medico. Dopodiché si può valutare l’utilizzo di olio di CBD per uso esterno, così da non compromettere la salute di tuo figlio.
Come per la gravidanza, non esistono ancora valide prove scientifiche sull’utilizzo del cannabidiolo durante l’allattamento. Molti medici si trovano d’accordo nel commentare che la riluttanza degli esperti sia dovuta unicamente alla mancanza di ricerche e all’incognita dei risultati.
Dopo l’ulteriore passo in avanti dell’ONU, speriamo che le ricerche sul rapporto tra CBD e sistema endocannabinoide vengano portate avanti con maggiore convinzione. Per il bene delle mamme e dei loro figli.
Si può utilizzare il CBD in gravidanza?
La scienza non ha ancora dato una risposta definitiva. Sicuramente è pericoloso assumere THC, anche in piccolissime dosi. Per mettere a rischio la salute del feto, è consigliabile parlarne col medico e utilizzare prodotti a base di CBD puro.
Posso assumere il CBD durante l’allattamento?
Anche in questo caso non esistono prove scientifiche, ma si può utilizzare CBD per uso topico in modo da non trasmettere sostante nocive attraverso il latte materno.
Come posso assumere il CBD in gravidanza?
Innanzitutto assicurati che sia un prodotto puro al 100%, dopodiché hai vasta scelta tra l’olio di CBD con diverse percentuali e le creme cosmetiche che ti aiuteranno a stare meglio.